Il BIM è una metodologia digitale che consente di creare un modello virtuale integrato di un progetto. Comprende i materiali utilizzati, calcola i Tempi di costruzione e prevede addirittura i Costi e la gestione della manutenzione delle opere.
Con l’introduzione obbligatoria del BIM, tutti i soggetti coinvolti nella progettazione, costruzione e gestione di opere pubbliche saranno tenuti a utilizzare questa tecnologia. L’obiettivo è migliorare l’efficienza, la trasparenza e il controllo nei progetti pubblici.
L’introduzione obbligatoria del BIM (Building Information Modeling) a partire dal 1° gennaio 2025 rappresenta un cambiamento epocale per il settore delle costruzioni in Italia, segnando un passo deciso verso la digitalizzazione e l’innovazione nei processi di progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche.
L’obbligo BIM non si limita a un cambiamento tecnico, ma rappresenta una vera e propria trasformazione culturale nel modo di concepire e gestire le costruzioni. Il modello digitale dell’opera permette infatti di migliorare la qualità della progettazione, ottimizzare i tempi di realizzazione e ridurre gli errori e i costi, garantendo un controllo completo del ciclo di vita dell’edificio o dell’infrastruttura.
Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti sono chiamati ad adottare strumenti e piattaforme interoperabili basati su formati aperti (IFC, OpenBIM), per garantire trasparenza e continuità digitale nella gestione dei dati. Inoltre, l’introduzione del BIM è accompagnata da incentivi tecnici per la pubblica amministrazione, tra cui un incremento del 15% sugli incentivi per le funzioni tecniche, a dimostrazione dell’importanza strategica di questa transizione.
Il Decreto Ministeriale n. 560/2017 , anche noto come Decreto BIM, ha introdotto l’obbligo progressivo di utilizzo del BIM per i progetti pubblici. Si può comprendere quindi la sua piena attuazione con l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti (D.lgs. 36/2023) e il suo aggiornamento con il D.Lgs. 209/2024.
A cosa porta tutto questo? Semplice, il BIM diventa un requisito obbligatorio per la progettazione e l’esecuzione di:
Opere di nuova costruzione e interventi su edifici esistenti con un costo presunto pari o superiore a 2 milioni di euro;
Interventi su edifici vincolati dal Codice dei Beni Culturali, se l’importo lavori supera la soglia comunitaria di 5,5 milioni di euro.
Questo decreto si inserisce nell’ambito di una più ampia strategia europea volta alla digitalizzazione del settore delle costruzioni.
La normativa attuale, (alla data odierna) non prevede sanzioni specifiche per il mancato utilizzo del BIM. Il Decreto Ministeriale n. 560/2017, non contempla penalità dirette per la mancata adozione di metodi e strumenti elettronici di modellazione.
La conseguenza principale di tale omissione è l’impossibilità per la stazione appaltante di utilizzare questi strumenti, il che potrebbe portare a una paralisi delle procedure di appalto.
Inoltre, il mancato rispetto dell’obbligo di adozione del BIM potrebbe influire negativamente sulla qualificazione delle stazioni appaltanti. Il nuovo Codice dei contratti pubblici sottolinea l’importanza della digitalizzazione e dell’uso di strumenti come il BIM per migliorare l’efficienza e la trasparenza nelle procedure di appalto. Pertanto, la mancata adozione del BIM potrebbe compromettere la capacità di una stazione appaltante di partecipare efficacemente alle gare pubbliche.
Pur in assenza di sanzioni pecuniarie specifiche, il mancato utilizzo del BIM nelle procedure di appalto pubblico può comportare conseguenze significative, tra cui l’impossibilità di gestire correttamente le procedure di gara e potenziali ripercussioni sulla qualificazione delle stazioni appaltanti.
L’adozione del BIM offre numerosi benefici, sia nella fase di progettazione che in quella di gestione delle opere.
Grazie al modello integrato, i professionisti possono identificare e risolvere eventuali problemi prima dell’inizio dei lavori , riducendo ritardi e modifiche in corso d’opera.
Il BIM consente di monitorare in modo preciso il budget e la durata dei lavori, grazie all’integrazione di dati su materiali, manodopera e tempi di costruzione.
Il modello BIM semplifica la manutenzione delle opere, grazie alla raccolta di informazioni dettagliate sulla loro gestione. Questo migliora la sostenibilità nel tempo.
Adottare il BIM significa allinearsi agli standard internazionali, migliorando la competitività degli studi di progettazione e delle imprese di costruzione.
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Nonostante i vantaggi, l’introduzione del BIM presenta alcune sfide.
L’implementazione del BIM richiede investimenti in software specializzati , hardware adeguato e formazione del personale, tuttavia grazie al nostro supporto sarà possibile ottenere una collaborazione esterna altamente specializzata e senza bisogno di assunzione.
Il BIM non è uno strumento immediato: per sfruttarne appieno le potenzialità, è necessario acquisire competenze tecniche avanzate. Come detto sopra, anche questo aspetto negativo può trovare facilmente risoluzione con un inquadramento esterno all’impresa.
Il BIM implica una collaborazione stretta tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto, ma nulla di irrisolvibile con un esperto già formato con cui interfacciarsi per le fasi di coordinamento.
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L’obbligatorietà del BIM entro il 2025 rappresenta una sfida e un’opportunità per il settore delle costruzioni.
Adottare questa metodologia consente di migliorare efficienza, trasparenza e sostenibilità , ma richiede un’adeguata preparazione tecnica e organizzativa.
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